L’8 marzo i lavoratori addetti alla pulizia e al decoro nelle scuole iscritti alla USB hanno manifestato a Roma raggiungendo in corteo Palazzo Chigi e bloccando il traffico su via del Corso, per pretendere la partecipazione dei propri rappresentanti sindacali all’incontro tra le parti previsto nel pomeriggio per rivendicare così la reinternalizzazione dei servizi e la stabilizzazione degli addetti ai servizi negli organici del personale ATA. Una soluzione che darebbe finalmente, dopo 20 anni di calvario, certezze occupazionali e retributive a tutti i lavoratori in appalto e allo stesso tempo anche un risparmio economico per tutta la collettività.
A fine manifestazione una delegazione di Lavoratori e Dirigenti USB è stata ricevuta in serata dai Sottosegretari De Vincenti della Presidenza del consiglio dei ministri e Faraone MIUR, nonché dai vari direttori generali sia del Ministero del lavoro che del Miur. Nell'incontro i sottosegretari ci hanno annunciato l’intenzione di voler proseguire con scuole belle fino a novembre 2016 (con cassa integrazione in deroga nei mesi estivi) e di voler così definire un accordo per il ritiro delle procedure di licenziamento. Ancora una volta si firma un accordo che non risolve definitivamente il problema, ma lo si rimanda solamente a dicembre 2016. Ancora una volta, quindi, si regalano altri soldi alle aziende (64 milioni di euro) riproponendo il classico schema della logica dell’emergenza ricorrendo agli ammortizzatori sociali e continuando a far sfruttare i lavoratori con la banca ore, la flessibilità selvaggia, decurtazioni orarie, mancati pagamenti, mancata scurezza e controlli.
Con la proroga, il futuro rimane tutto da vedere, sostanzialmente Governo e Ministeri sperano che si riducano ulteriormente i numeri degli addetti e lavoreranno con aziende e sindacati annessi in tal senso, ma la nostra proposta è un’altra ed è limpida e trasparente sul piatto, come ha riconosciuto lo stesso De Vincenti, e su questa diciamo a chiare lettere che continueremo a batterci perché il sistema Consip/Scuole Belle, sarà pure stato utile alle scuole e sicuramente alle aziende, ma ha ridotto in schiavitù i lavoratori, non ha garantito veramente il mantenimento dei livelli occupazionali e retributivi e aggravato i costi a carico dello stato peggiorando nel contempo il servizio di pulizie nelle scuole.
Noi della USB riteniamo invece che i lavoratori dopo più di 20 anni di precariato non meritino ancora una volta una mera proroga, ma una soluzione definitiva che doni dignità economica e sociale ai lavoratori e che sia anche funzionale per la scuola e con un vero risparmio per le casse dello Stato. Una soluzione che richiede solo una precisa volontà politica e sindacale e cioè quella di mettere da parte gli interessi delle aziende portando avanti solo quelli dei lavoratori e del servizio pubblico.
Per questi motivi la USB metterà in cantiere da subito, in vista delle prossime scadenze, nuove iniziative di mobilitazione e di protesta e invita i lavoratori alla massima partecipazione.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati
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