Si è siglato il 4 nov. presso Palazzo Chigi un nuovo accordo che a parole doveva definire “soluzioni di prospettiva alle problematiche occupazionali e sociali dei lavoratori in appalto”, ma che di fatto a nostro avviso ha sancito solo l’ennesima proroga dell’ inefficiente, inefficace e diseconomico sistema degli appalti nelle scuole.
Di seguito i punti del “nuovo” accordo:
1) Prosecuzione di scuole belle fino ad agosto 2017 grazie a un finanziamento di ulteriori 128 milioni di euro nella prossima finanziaria (Europa permettendo) e con ulteriori possibilità di allargamento dell’appalto nei settori manutentivi di messa in sicurezza degli stabili scolastici con eventuale coinvolgimento anche degli enti Comunali;
2) Dal 1 al 31 dicembre 2016 cassa integrazione in deroga erogata dal fondo di Integrazione Salariale FIS, quindi ulteriore riduzione salariale per i lavoratori e ulteriore spreco di denaro pubblico a frontedi una fattibile assunzione ATA che costerebbe molto di meno;
3) Entro il 21 novembre ci sarà una ulteriore convocazione al ministero del lavoro “ in considerazione di azioni di collocazione in pensione di personale con eventuale utilizzo di ape….si spera su base volontaria e non obbligatoria;
4) Previsione di un Tavolo tecnico di monitoraggio al MIUR per garantire la “tempestiva erogazione dei finanziamenti alle scuole” cioè il flusso di risorse alle aziende;
5) Ridistribuzione dei finanziamenti in Sicilia, e sul problema terremoto, parlano del lotto 10 e si scordano il lotto 4 (quello di Rieti, Amatrice, ecc) e comunque non si indicano chiare soluzioni con le scuole chiuse e i lavoratori a casa fermi ad attendere disposizioni aziendali;
La frase di rito è che le aziende rispetteranno il puntuale osservanza delle previsioni contrattuali e di legge in materia di diritti dei lavoratori” cosa che fa sorridere amaramente e con disgusto se si pensa ai tantissimi lavoratori che stanno patendo continue violazioni dei loro diritti , e ci chiediamo aldilà di quello che si legge nell’accordo … cosa però succederà nella sua attuazione ? Chi pagherà lo scotto di quanto prospettato da questo accordo ?
In pratica …a che servono le belle parole e i finti impegni se si continuerà poi impunemente ad applicare ai lavoratori di tantissimi lotti la riduzione degli stipendi, flessibilità selvagge, aumenti dei carichi di lavoro a personale ultracinquantenne, pagamenti non corretti e non corrisposti, decurtazione arbitraria di ferie e permessi, banche ore selvagge, migrazioni da una scuola all’altra a proprie spese, licenziamenti per motivi di salute, scarsa sicurezza sul lavoro e carenza nelle forniture?
Noi diciamo che i progetti del tavolo governativo e di tutti i suoi commensali non sono affatto risolutivi, sono accordi pessimi per i lavoratori che verranno sempre più spinti alla deriva, destinati sempre più a essere manovali e allontanati dalle funzioni ATA per ragioni di “bussines” e appetiti vari alla faccia della qualità dei servizi e della dignità del lavoro.
Pertanto denunciamo i contenuti palesi e nascosti di questi accordi che per noi sono ancora contro i lavoratori e che non danno alcuna garanzia occupazionale e retributiva e chiediamo una VERA definizione del problema occupazionale dei circa 18.000 lavoratori in appalto con il riconoscimento del servizio prestato nelle scuole e l’inserimento nelle graduatorie di personale ATA. Chiameremo in causa tutte le autorità di vigilanza e controllo nonché giudiziarie e di ispezione per impedire l’ennesimo abuso e sopruso agli addetti ai servizi di pulizia e decoro, al fine di impedire che i lavoratori vengano utilizzati come “cavallo di troia” per conquistare pezzi di mercato e di appalti pubblici.
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