
La crisi finanziaria ed economica in atto da tempo a livello mondiale, non poteva risparmiare la nostra già martoriata economia nazionale,appesantita oltretutto da un debito pubblico da record. Il Governo sembra impotente davanti a questa emergenza, anche se quasi tutti i giorni attraverso i media ci rassicurano,ci fanno sapere che stanno attuando interventi mirati e miracolosi per sollevare la nostra economia. Molto spesso queste manovre si rivelano solo dei palliativi, la situazione economica del nostro paese continua a peggiorare inesorabilmente. A pagare la crisi però sono solo le classi più deboli,in primis i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) e poi man mano gli artigiani, le piccole imprese ecc.. Su tutti si abbattono, secondo i casi, tagli, stretta creditizia, una pressione fiscale che contrariamente a quanto veniva detto in campagna elettorale, non può essere alleggerita a causa del forte indebitamento pubblico, della diminuzione del gettito fiscale prodotta dalla perdita di posti di lavoro e dal crollo dei consumi. La conseguenza è una maggiore erosione dei già magri salari e utili di queste categorie. Di fronte a una così grave situazione, i cittadini sono coscienti dell’impossibilità di risolvere tutto e subito, ma sperano come minimo di vedere segnali di buonsenso da parte dei politici. Ad esempio, che facciano di tutto per razionalizzare le risorse, per eliminare gli sprechi, per diminuire le sperequazioni tra le fasce di reddito, per favorire l’incremento dei consumi che è condizione imprescindibile per una possibile ripresa. Invece???….. Si aiutano le banche, le società finanziarie, si protegge la classe dirigente che ha stipendi milionari, si tengono in vita le province, le 500 mila auto blù con annessi autisti e portaborse, ci onoriamo del parlamento più affollato d’Europa, si affidano in appalto servizi che per vocazione dovrebbero essere esclusivamente pubblici, a lobby privilegiate e a costi più alti di quelli che si sosterrebbero se questi fossero gestiti direttamente dallo Stato. Tutte pratiche di un sistema corrotto e clientelare. Come il caso degli appalti delle pulizie nella scuola, nei quali si utilizzano Ex Lavoratori Socialmente Utili, già presenti nella scuola da molti anni come collaboratori scolastici di serie B, sfruttati e sottopagati con sussidio inps e senza contribuzione. Dopo aver ovviato per anni a gravi carenze di organico, a un certo punto, invece di avere un riconoscimento per il servizio prestato a “buon mercato” ed essere stabilizzati dal Miur, indovinate cosa succede??…Arrivano i furbetti del quartierino che dopo aver fiutato il business, s’inventano una esternalizzazione di tutte queste persone con il “nobile” fine di ottimizzare i servizi nella scuola. Ma come si può immaginare, hanno ottimizzato solo i loro portafogli, a discapito dei lavoratori, sottomessi a una intermediazione di lavoro illecita, un vero e proprio caporalato legalizzato. La scuola per funzionare ha bisogno di personale interno,coordinato dal proprio Dirigente scolastico, il quale conosce meglio di chiunque le esigenze di ogni plesso. Ha bisogno di collaboratori scolastici che svolgano servizi a 360 gradi, dalle pulizie fino all’assistenza alla persona e all’handicap, quello che in realtà gli Lsu facevano prima di essere trasformati in dipendenti part-time di cooperative. Bisogna considerare inoltre, che per finanziare gli appalti di pulizia, la scuola deve privarsi del 25% dei bidelli, con le immaginabili conseguenze.
Per curiosità,questi sono i dati ufficiali dell'anno 2005,che evidenziano quanto siamo bravi in Italia a sperperare il denaro pubblico:

Se calcoliamo che gli Lsu attualmente sono circa 14.500 e che il costo medio di un coll. scol. sia aumentato nel frattempo a 20.000 euro, a scelta si potrebbero assumere altre 4.250 persone, oppure affrancare le povere casse dello Stato di 85.000.000 di euro l'anno. Vi pare poco???
L’ASSUNZIONE ATA DEGLI EX LSU(internalizzando il servizio di pulizia nelle scuole), SAREBBE QUINDI UN SEGNO DI COOERENZA rispetto ad una politica rivolta ad evitare gli sprechi per cercare di far fronte ad una crisi internazionale ed anche un segno di giustizia nei confronti di dipendenti che con il loro operato hanno contribuito a sanare l’economia Italiana dal 1996 al 2001.
mimmo co-amministratore del blog