
Da qualche mese nel nostro ambiente di lavoro e cioè quello degli appalti di pulizia nelle scuole, regna una sorta di torpore, una specie di limbo dove il tempo scorre come ovattato e silenzioso. Gli animi si sono acquietati. Forse dopo gli ultimi sussulti di amor proprio, consumati nei mesi che precedevano l’appostamento in finanziaria delle risorse per la continuità dei suddetti appalti, una volta ottenuta una piccola promessa (370 milioni di cui non si ha certezza se dovremo o meno dividere con altre categorie), ci siamo sentiti subito appagati e meritevoli di un degno riposo, come se avessimo raggiunto chissà quale traguardo. Non ci hanno nemmeno sfiorato o insospettito i ritardati pagamenti delle spettanze da parte di alcune aziende, i tagli agli storici e quant’altro…no noi siamo tranquilli non ci sono problemi, ce lo dicono anche i responsabili aziendali! Ma soprattutto ce lo dicono i sindacati confederali! Colleghi, cosa vogliamo di più , noi siamo a posto, siamo intoccabili!!! Persino il Miur sembra contagiato da questa tranquillità. Ultimamente non si esprime nei nostri confronti, non parla più di “tavolo tecnico” di “piano di ottimizzazione”. Niente. Sembrerebbe che tutto possa continuare così in eterno.
Sapete invece cosa pensiamo noi, cari colleghi? Che “le acque chete non fanno rumore ma rompono i ponti”. Ora più che mai dobbiamo alzare la guardia: ci stanno preparando qualche piattino dei soliti. Tanto per cominciare abbiamo giocato di contropiede: con il sostegno e la collaborazione del sindacato di base RdB, abbiamo già preparato un documento di denuncia che verrà a breve ufficializzato a livello Nazionale e presentato a tutte le Istituzioni coinvolte, alla stampa e ai vari organi di informazione. Questa denuncia attraversa tutta la nostra storia dal principio fino ad oggi, toccando tutte le tappe più importanti a cominciare dall’utilizzo improprio che gli Enti locali hanno fatto di noi Lsu Ata, facendoci colmare vuoti di organico tra i collaboratori scolastici, alla mancata applicazione della sentenza del Consiglio di Stato che voleva riservare il 30% dei posti vacanti in questa categoria agli Lsu, il passaggio forzato alle cooperative. In questo documento si denuncia inoltre, lo spreco di denaro pubblico che si verifica esternalizzando questi servizi, documentato da tanto di tabelle comparative. E tutte le anomalie e le inadempienze contrattuali delle aziende, dalle più banali alle più importanti, come il calcolo errato del parametro 109 invece del 115 e via dicendo.
A tutto questo dobbiamo aggiungere il lavoro che si sta facendo attraverso l’organizzazione e l’attuazione di assemblee in tutte le regioni (e di questo dobbiamo ringraziare tutti quelli che si sono prodigati e si prodigheranno per la loro riuscita), per portare a conoscenza di un numero sempre maggiore di colleghi, che tutti i Governi che si sono succeduti, il Miur, i Sindacati Confederali, le cooperative, in questi anni non hanno fatto altro che beffarsi di noi.
Infine un breve riferimento ai tentativi di conciliazione che in questo momento continuano ad essere presentati in tutte le province del centro e del sud, per l’ottenimento della contribuzione e della differenza retributiva, perdute negli anni fino al 30/06/2001. Secondo il nostro modesto parere, questi rappresenteranno una spina nel fianco per il Ministero della P.I. e per gli Enti locali (comuni e province). Il nostro obiettivo è quello di rendere possibilmente più incisiva la battaglia che da tempo combattiamo, accrescendo sempre più il numero dei sostenitori, in modo da giungere preparati nei prossimi mesi a probabili rivendicazioni che dovremo affrontare e per avere un ruolo più rilevante nella concertazione. Vale a dire che noi tutti saremo rappresentanti di noi stessi, è l’unica strada che può portarci alla stabilizzazione Ata, visto che quelli che dovevano rappresentarci non hanno mai voluto che ciò accadesse. (mimmo)