mercoledì, 22 luglio 2015
COMUNICATO STAMPA
L’Unione Sindacale di Base indice per domani, giovedì 23 luglio, presìdi in varie città degli ex-Lsu che da anni operano negli appalti di pulizia delle scuole e nel progetto “scuole belle”. La protesta scaturisce dal fatto che le aziende appaltatrici hanno unilateralmente disposto la sospensione dei salari per i mesi di luglio e agosto, a fronte del ritardo da parte del MIUR nell’assegnazione delle risorse per lo svolgimento dei lavori di manutenzione e abbellimento del secondo semestre 2015.
Le iniziative principali si terranno a Roma, dalle ore 10.00 sotto il Ministero del Lavoro in Via Fornovo 8, e a seguire sotto al MIUR; a Latina, dalle ore 10.00 davanti alla Prefettura; a Bari, dalle 10.30 in piazza Prefettura; a Cagliari dalle ore 10.00 davanti alla Prefettura.
“A nemmeno un anno dalla sottoscrizione di accordi tra la triplice, i consorzi gestori dei servizi ed il Governo e ci troviamo di nuovo in emergenza occupazionale e salariale per oltre 11.000 lavoratori in tutta Italia”, denuncia Carmela Bonvino, responsabile del settore per l’USB Lavoro Privato.
Prosegue Bonvino: “Quegli accordi, che a detta di chi li ha sottoscritti dovevano risolvere l’emergenza, nei fatti hanno solo permesso al Governo di fare le ‘scuole belle’ sulla pelle e le tasche dei lavoratori e alle aziende di aumentare i loro affari schiavizzando un’intera categoria. Ora, a causa di un inaccettabile rimpallo di responsabilità, permettono anche di mettere a rischio i salari e la sopravvivenza economica di migliaia di addetti, già costretti nell’ultimo anno a orari di lavoro inaccettabili, continui spostamenti e carichi di lavoro eccessivi”.
“Per questi motivi abbiamo indetto presidi in diverse città – spiega la dirigente USB - per ottenere il ritiro delle disposizioni aziendali di sospensione estiva nei mesi di luglio e agosto, l’annullamento dell’accordo del 5 maggio 2014 e del 15 gennaio 2015, firmato dai Consorzi e da Cgil Cisl Uil, e ribadire che l’eventuale approvazione di una cassa integrazione, che non assicura salario pieno e che ad oggi non è nemmeno garantita, non risolve le evidenti disfunzioni, gli scarica barile e gli sprechi della gestione in appalto delle pulizie e del progetto scuole belle”.
“La richiesta forte dei lavoratori è quella che il MIUR intervenga con atti concreti per mettere fine alle tante disfunzioni e problematiche irrisolte e che il Governo e il Parlamento approvino il disegno di legge a favore dell’assunzione ATA dei lavoratori ex-Lsu, perché questa vertenza necessita di vere risposte che garantiscano il lavoro e il salario e che mettano fine a questo scandalo degli appalti scuola”, conclude Bonvino.
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